La locomotiva a vapore del gruppo 691 è il risultato di un audace progetto di ricostruzione e modifica avvenuto tra il 1928 e il 1931, derivato dal precedente gruppo 690. Questo imponente modello nasce dall’ambizione di emulare le grandi potenze ferroviarie dell’epoca, come la Francia e la Germania, che già vantavano locomotive veloci dotate del celebre rodiggio 2-3-1 PACIFIC.
La prima di queste meraviglie meccaniche, la 691.016, fece il suo debutto nel 1926, portando con sé un importante cambiamento: l’aumento del peso per asse a 20 tonnellate, un fattore che ne limitò l’impiego alle principali direttrici, tra cui la Chiasso-Milano-Venezia e la Roma-Napoli. Questo gruppo di locomotive fu destinato in parte al deposito di Milano, e venne utilizzato sulle tratte Milano-Bologna fino alla sua elettrificazione nel 1939, e sulle linee Milano-Venezia e Milano-Domodossola fino al 1955.
Il vero trionfo del gruppo 691 arrivò nel 1939, quando la locomotiva 691.011 stabilì il record italiano di velocità per una locomotiva a vapore, raggiungendo i 150 Km/h, un’impresa che consacrò questo modello tra le leggende del trasporto su rotaia.
Tuttavia, come molte grandi opere della storia, anche il gruppo 691 dovette affrontare la sua fine: tra il 1962 e il 1963, tutte le unità furono accantonate e demolite. Oggi, un solo esemplare rimane a testimoniare questa gloriosa era: la 691.022, conservata con cura presso il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, come un monumento alla potenza e alla raffinatezza ingegneristica dell’epoca.
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